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Naturopatia Informa Anche quest'anno sta per arrivare il Natale, un periodo di festa da vivere con gioia e saggezza. Come? Gioia e saggezza non suonano quasi come sostantivi contrari? Ci proponiamo di vivere con saggezza quando dimentichiamo le mode con le loro ansie e la fretta che spesso in queste settimane si fa più presente del solito: alla ricerca dell'ultimo regalo e di come organizzare il cenone. Cerchiamo la gioia nel piacere di passare del tempo con noi stessi e con le persone che amiamo. Un piccolo consiglio: si sa, a Natale è bello festeggiare a tavola. Via libera quindi a tutte le prelibatezze tipiche dei giorni di festa, ma cercate di non guastarvi la salute facendo dell'eccezione la regola: come ricordo sempre a tutti i miei cari clienti, le olive si raccolgono una volta all'anno. Il danno è conseguenza dell'abuso e non di un piccolo strappo alla regola che può risultare piacevole. Il Vischio Nell'immaginario comune il vischio è la pianta sotto la quale ci si bacia per salutare l' arrivo del nuovo anno. Lo facciamo con le persone che ci stanno a cuore poiché è segno di buon augurio. Pochi sanno però che l' origine di questa usanza affonda le proprie radici in tempi antichi. Il vischio era una pianta ben nota già fra le popolazioni celtiche che le davano il nome di oloaiacet. Era considerata dono degli déi e capace di tenere lontano le sventure, da qui l'abitudine di metterne un ramo sulla porta di casa. Il vischio è oggi una pianta usata largamente in fitoterapia con risultati eccellenti. La si utilizza in qualità di vasodilatatore, ipotensore, antispasmodico
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